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Comunicato Stampa

Bracconaggio ittico, Enpa in audizione al Senato: “Trasformarlo in delitto con reclusione e multe elevate”.

Roma, 18 luglio 2023 - Il bracconaggio ittico deve superare la previsione della sanzione contravvenzionale o oblazionale e deve essere riconosciuto nel Codice Penale come delitto, prevedendo la reclusione e multe molto elevate.

È una delle proposte presentate questa mattina da Annamaria Procacci, componente dell’Organo di Amministrazione dell’Enpa, in audizione al Senato nella 9a Commissione in merito al disegno di legge in materia di contrasto al bracconaggio ittico nelle aree interne. “Come è stato ripetutamente sottolineato dalle forze dell'ordine – ha detto Annamaria Procacci – il fenomeno riguarda ormai quasi tutte le regioni del nostro Paese. Voglio ricordare che sin dal 2008 l'Unione Europea si è dotata di una Direttiva sulla tutela penale dell'ambiente. Oggi la crisi della biodiversità richiede più che mai una forte azione di tutela e questa non può essere assicurata da un sistema punitivo blando. Da molto tempo l'Ente Nazionale Protezione Animali porta avanti questa posizione e questa richiesta, potrei dire instancabilmente, per la fauna selvatica: penso alla necessità di una radicale riforma dell'articolo 727 bis del Codice Penale, che è del tutto inefficace a causa delle sanzioni irrisorie che prevede per l'uccisione di specie particolarmente protette: basti soltanto pensare che l'uccisione di un orso viene sanzionata in modo più leggero rispetto al danneggiamento di un’automobile. Il nostro Paese è maglia nera, in Europa, per il bracconaggio e crocevia di devastanti traffici illegali”. 

Oltre alle proposte in materia sanzionatoria, Enpa ha sottolineato la necessità di rafforzare il sistema dei controlli. 

Fortissimo - ha dichiarato Procacci – è l’impegno delle Forze dell'ordine e, colgo l'occasione, per ringraziare i Carabinieri CUFA, con il CITES e il SOARDA, che anche di recente hanno condotto importanti azioni di contrasto e repressione. Ciononostante, il sistema dei controlli in Italia, ormai da diversi anni, dal 2014, è stato gravemente indebolito dalla malaugurata scomparsa della Polizia Provinciale, un vero errore: essa svolgeva una forte azione di prevenzione con il controllo, quotidiano, minuzioso e capillare, del territorio. Questo sistema di ispezione, dalle strade alle acque, va ristabilito. E’ assai grave che la dismissione della PP prosegua, nella indifferenza generale, anche con la alienazione dei mezzi - pilotine, ecc. - che prima assicuravano la vigilanza, ad esempio, sui grandi laghi. Servono uomini, mezzi e fondi.

Ciò vale anche per l'attività dei Carabinieri Forestali. Non ho notizie di un rifinanziamento del Fondo istituito nel 2018. Tre anni fa, inoltre, tu varata presso il Ministero dell'interno una commissione per la revisione della legge di soppressione della Polizia Provinciale, la n. 56 del 2014: chiediamo che venga ristabilita”.

 

Infine, Enpa ha ribadito la sua particolare posizione. "Certamente, la nostra visione di tale emergenza è diversa dalla visione di altri portatori di interesse. Come è noto, l'ENPA, la più grande e antica associazione animalista italiana, tutela tutti i viventi, con scelte di stili di vita coerenti. Non possiamo condividere l'attività di pesca e tantomeno l'attività di pesca cosiddetta "sportiva", quindi a fini ludici, che comporta la morte o infligge pesanti sofferenze agli animali; non possiamo considerarla uno sport".

 

ENPA - ENTE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI Ente morale, onlus
Sede centrale: Via Attilio Regolo, 27 - 00192 Roma
Ufficio Stampa Michele Gualano, Laura Muzzi

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