IMPARARE A RISPETTARE E CONVIVERE CON LA FAUNA SELVATICA
Il 3 marzo di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale della Fauna Selvatica (World Wildlife Day), istituita dalle Nazioni Unite nel 2013.
Purtroppo, non c’è molto da festeggiare per i “selvatici”, i quali, oltre ai cambiamenti climatici, alla deforestazione, alla cementificazione, all’inquinamento e alla distruzione degli habitat, sono vittime del commercio illegale, della caccia, del bracconaggio e dell’invasione del loro territorio da parte dell’uomo.
A tutti sarà capitato di imbattersi in filmati che riprendono cinghiali, lupi o altri esemplari di fauna selvatica. Quella che a noi può sembrare una pratica innocua, in quanto possiamo essere convinti che non ci sia niente di male a scattare una semplice fotografia o a fare una breve ripresa, oltre ad essere rischiosa, in quanto l’animale potrebbe male interpretare l’avvicinamento, prenderlo come una minaccia e diventare aggressivo, in realtà può trasformarsi per l’esemplare avvistato in un vero e proprio pericolo. A volte, infatti, dalle immagini si può risalire facilmente al luogo in cui l’animale si trova e farlo diventare facile preda di bracconieri, ma anche di semplici curiosi, ignari dei danni che potrebbero provocare recandosi sul posto e spaventandolo.
L’uomo sta sempre più invadendo i territori degli animali selvatici e questi, a loro volta si avvicinano sempre di più alle zone abitate. Che fare per convivere ed evitare spiacevoli episodi?
Basta avere RISPETTO per la natura e gli animali, non siamo noi umani i padroni della Terra!!! Solo partendo da questo presupposto si può pensare di avviare una serena convivenza.
Come comportarsi davanti a un animale selvatico?
Per quanto si tratti di un evento raro, inoltrandosi lungo un sentiero nel bosco può capitare di incontrare un animale selvatico. Le specie selvatiche sono caratterialmente schive e timorose nei riguardi dell’essere umano; se lo avvertono, di solito si dileguano sperando di non essere viste. Perciò, se dovesse accadere, niente panico! Attenendosi a poche, semplici regole, tutto filerà liscio.
Prevenire gli incontri con animali selvatici
“Prevenire è meglio che curare”, recitava un vecchio, ma sempre utile, slogan pubblicitario. Quando si intende esplorare un’area nuova, dunque, è bene informarsi prima, facendo qualche ricerca sulle specie che la abitano, e sulle loro abitudini; procurarsi il numero di telefono della polizia provinciale/forestale del posto in caso di necessità.
È consigliato di:
1. RIMANERE LONTANI
Se proprio capita di trovarsi davanti a uno di questi esemplari la prima regola è, senza dubbio, dare molto spazio all’animale, ma come sappiamo se la distanza è sufficiente? In linea di massima, se la nostra presenza provoca una reazione nell’animale vuol dir che siamo già troppo vicini. Un centinaio di metri è considerata una buona distanza da lasciare tra noi e loro.
2. RIMANERE CALMI E IN SILENZIO
Se si avvista un animale selvatico, è importante rimanere in silenzio e osservarlo senza arrecare disturbo, finché non si sarà allontanato. A quel punto, non si dovrà assolutamente seguirlo. Nella sventurata ipotesi in cui ci si ritrovi, all’improvviso, molto vicini a un lupo, a un orso, o a una volpe, non bisogna assolutamente urlare né scappare, o tentare di arrampicarsi su un albero. L’ideale è parlare pacatamente, per farsi riconoscere (come si è detto, la fauna selvatica, se può, è portata ad evitarci). Se l’animale rimane fermo, allora ci si può allontanare con calma, indietreggiando o spostandosi lateralmente.
3. RIMANERE SUI PERCORSI E SENTIERI SEGNALATI
Gli animali selvatici imparano ad associare i sentieri escursionistici alla presenza dell’uomo e li evitano.
4. NON DARE DA MANGIARE AI SELVATICI
Alimentare la fauna selvatica non è mai una buona idea, proprio per evitare che gli animali si abituino all’uomo e si avvicinino attratti dal cibo. Un selvatico “abituato all’uomo” diventa un “animale problematico” per chi non li ama e quindi, prima o poi, ci sarà chi lo elimina, uccidendolo.
5. RIPORTARE A CASA LA SPAZZATURA
I rifiuti sono una grande fonte di pericolo per gli animali selvatici; frammenti di vetro, contenitori di plastica possono causare ferimenti. I più piccoli possono infilare la testa così a fondo nei barattoli che non riescono più a tirarla fuori, rischiando così di morire soffocati o di fame.
6. NON ACCAREZZARE I CUCCIOLI
È un evento raro, ma può succedere. Non toccare i cuccioli apparentemente abbandonati come caprioli o lepri, non prendeteli in braccio e non spostarli. Aspettano solo la madre, protetti dalla vegetazione, se vengono toccati, i genitori li abbandoneranno perché “puzzano” da umano e hanno paura.
7. NON DISTURBARE LE NIDIATE E COVATE
Se si trova un nido con le uova o i pulcini, bisogna allontanarsi quanto prima perché le madri non torneranno al nido finché noi umani non ce ne saremo andati, con il rischio che le uova si raffreddano e i pulcini muoiano nel guscio. Succede spesso con le anatre che vivono nei fiumi vicino a noi.
8. TENERE I CANI A GUINZAGLIO
I cani devono sempre essere tenuti a guinzaglio, soprattutto nei mesi di maggio e giugno; in questo periodo accade spesso che anche il più buono dei cani aggredisca o rincorra cerve gravide mentre stanno partorendo o allattano la prole. Scappando possono ferirsi, cadere in burroni o morire di spavento. Se si incontra un lupo o un orso, invece, il cane può a sua volta diventare vittima di un’aggressione e, scappando verso il proprietario per proteggersi, fa sì che il carnivoro si avvicini all’uomo e lo aggredisca.
9. SE TROVATE UN SELVATICO FERITO O MORTO
La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato e la funzione di recupero della stessa è esercitata tramite le Regioni-Province Autonome e le Province. Sono, infatti, queste ultime che devono avere un proprio Centro per il recupero di questi animali.
Quindi, nel caso in cui si trovi un animale selvatico in difficoltà, bisogna contattare la Polizia Provinciale competente per territorio, oppure il Corpo Forestale dello Stato, che vi metterà in contatto con la stazione più vicina al luogo di ritrovamento.
10. SE TROVATE UN UCCELLINO CADUTO DAL NIDO
Per iniziare, prima di raccoglierli, stiamo a guardare. Cerchiamo di renderci conto delle dimensioni, di come di muove, se saltella o sta tentando di involarsi. Se sta saltellando oppure sta tentando di involarsi, NON toccatelo, probabilmente i genitori lo stanno nutrendo e sta ricevendo quello che in gergo si chiama “svezzamento a terra “. I genitori, infatti, si occuperanno di alimentarlo e insegneranno i pericoli della vita nella natura.
Se ti sembra una rondine, beh in questo caso gli uccellini vanno sempre raccolti, come anche se dovessi notarli implumi (senza piume o penne).
11. SE TROVATE UN UCCELLINO FERITO
Vi sono pochissime utili regole da seguire che sono poi valide per quasi tutti gli uccelli selvatici. Nel caso l’animale sia in difficoltà si deve coprire con un telo per poi ricoverarlo successivamente in una scatola sufficientemente grande, a seconda della grandezza dell’animale. Ricordate di bucare la scatola in modo da farlo respirare. Non toccarli mai direttamente, sono animali deboli che potrebbero anche morire per lo spavento ricevuto. Successivamente si può chiamare la Polizia Provinciale e/o il centro recupero fauna selvatica più vicino.
12. SE TROVATE UNA VOLPE, UN DAINO, UN CINGHIALE, ecc.…
Molto spesso si incontrano i piccoli di questi animali e il consiglio è di lasciarli dove sono perché, alle volte, si avventurano da soli, allontanandosi dalle tane e nascosti nell’erba richiamano i genitori. Potete eventualmente rimanere a debita distanza in attesa che arrivino i genitori. Se invece di tratta di animali adulti e feriti meglio non intervenire direttamente e segnalare immediatamente alla Polizia Provinciale, dovete fare molta attenzione perché gli animali impauriti e feriti sono imprevedibili.
“Credo che uccidere qualsiasi creatura vivente, sia un po' come uccidere noi stessi e
non vedo differenza tra il dolore di un animale e quello di un essere umano”
Margherita Hack
I volontari ENPA Verona
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