GIORNATA MONDIALE DEGLI ANIMALI

La Giornata mondiale degli animali è volta all'azione per i diritti e il benessere degli animali.
Viene celebrata il 4 Ottobre di ogni anno, nel giorno della festa di Francesco d'Assisi, il Santo Patrono degli animali, uno dei Santi più noti e amati al mondo.
San Francesco aveva un legame strettissimo con gli animali ed era universalmente considerato come il simbolo della relazione interspecie basata sull'empatia, la solidarietà e il rispetto reciproco, tanto che chiamava con nome di “Fratello” tutti gli animali.
Quell’amore nei loro confronti andava ben oltre, divenendo soprattutto rispetto per la vita.
Le creature intessevano con lui rapporti straordinari, percepivano la sua bontà, comprendevano che da lui non avevano nulla da temere e gli mostravano la loro amicizia, come se si sentissero al sicuro accanto a lui.
Molte sono le storie che lo vedono protagonista insieme ad animali di ogni tipo.
In molti racconti egli, ricevuti pesci, uccelli o agnelli in regalo perché li mangiasse, preferiva liberarli, e le piccole creature gli restavano accanto come se sapessero quanto buono fosse quel piccolo uomo.
Di sicuro Francesco non vedeva gli animali come cibo, ma come creature da amare e rispettare come fratelli. Perfino per i vermi sentiva grandissimo affetto, perciò si preoccupava di toglierli dalla strada e di metterli in un posto sicuro, perché non fossero schiacciati dai passanti.
Un leprotto che gli era stato offerto in dono, rimesso in libertà, preferì piuttosto accorrere alla sua voce che fuggire per i boschi; un fagiano, portato in un vigneto, ritornò a lui con insistenza, e quando fu poi dato in dono a un medico, smise di prendere cibo fino a quando non fu di nuovo condotto ai suoi piedi; un falco, alla Verna, lo svegliava regolarmente con il suo grido quand'era l'ora della preghiera; le rondini smettevano di garrire nel cielo per non disturbare la sua predica.
La narrazione più importante, definita anche il miracolo di San Francesco, è che Francesco si trovò una volta a passare presso Gubbio cavalcando un asinello quand'era ormai notte.
Appena lo videro i contadini lo chiamarono invitandolo a restare con loro per non incappare nei lupi. Ma egli replicò di non aver mai fatto nulla di male ai lupi perchè ardissero divorare il suo asino.
Francesco non temeva il lupo, perchè giudicava l'aggressività di quest'ultimo una risposta all'aggressività dell'uomo. Del resto il Santo era certo che nessun animale avrebbe mai potuto nuocergli se lui per primo non gli avesse fatto del male.
Anche al giorno della morte del Santo è legata una leggenda.
Si racconta che prima di morire Francesco volle intonare un’ultima volta il Cantico delle Creature, ma non avesse voce per farlo. Le allodole, araldi del mattino, vennero in suo aiuto sebbene fosse sera, e cantarono con lui accompagnandolo dolcemente nella morte.
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