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TESTIMONIANZA DI STALLO GATTI
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Cosa significa fare stallo?

Oltre ai suoi gatti di casa, Irene, una volontaria di Enpa, ha deciso di ospitare anche qualche micino abbandonato o mamma gatta con relativa cucciolata.

Entrambe sono situazioni che in rifugio è difficile gestire, necessitano di tante attenzioni, per cui meglio, se possibile, uno stallo casalingo.

 

1. Ciao Irene, cosa ti ha spinto a fare stalli gatti e da quanto tempo li fai?

Sono volontaria ENPA in gattile da circa cinque anni e da un paio di anni ho iniziato anche l’esperienza dello stallo casalingo. Ciò che mi ha spinto verso questa scelta è stata la quantità infinita di cucciolate che si ritrovano soprattutto nel periodo estivo, frutto di una cultura ancora purtroppo poco attenta alla sterilizzazione. I cuccioli sono più fragili, perché hanno un sistema immunitario ancora in formazione, a volte devono essere imboccati perché non mangiano ancora da soli e bisogna prestare particolare attenzione. Hanno in sintesi bisogno di cure costanti che spesso necessitano di uno stallo, proprio perché è necessaria una persona fisicamente sempre presente con loro e in gattile non ci sono volontari 24 ore su 24.

 

2. Cosa serve per fare uno stallo? 

Per fare uno stallo è innanzitutto necessario conoscere il mondo dei gatti, anche per questo io ho iniziato a fare stalli dopo qualche anno di volontariato in gattile, che mi ha fornito una base di conoscenze, anche se poi si impara moltissimo strada facendo. Lo stallo implica sicuramente la valutazione del tempo che si ha a disposizione per occuparsi del gatto o, in caso di cucciolate, anche di più mici contemporaneamente.

I cuccioli molto piccoli che non sanno ancora mangiare da soli, ad esempio, hanno bisogno di essere nutriti più volte nell`arco della giornata (e della nottata), quindi bisogna considerare bene le tempistiche e l’impegno.

Serve infine uno spazio da dedicare loro, l’ideale sarebbe una stanza dedicata che si può isolare dal resto della casa (soprattutto in presenza di altri animali), ma va benissimo anche un bagno che si può attrezzare con tutto l’occorrente (fornito da ENPA).

Altro non serve, perché da parte di ENPA è assicurato il supporto veterinario e il sostegno economico per cibo e medicinali.

 

3. Un aspetto bello del fare stallo e uno meno bello

L’aspetto più bello è sicuramente la consapevolezza di aver aiutato una creatura che ne aveva bisogno. Non per ultime, le coccole! L’amore è reciproco, la maggior parte dei mici che si tengono in stallo, anche quelli più restii all’inizio, finiscono per affezionarsi a chi se ne sta prendendo cura, sentono l’amore e lo ricambiano con coccole e fusa. Poter far parte, anche se per un periodo di tempo limitato, della vita dei mici in stallo è bellissimo, ti arricchisce e ti offre l’occasione di fare la differenza.

L’aspetto meno bello è il cuore, che in tutto questo, inevitabilmente, è coinvolto. Ne è rimasto un pezzo in ogni micio che ho avuto in stallo e piango ogni volta che porto un micio in adozione o, per quelli a cui non sono riuscita trovare adozione prima della loro entrata in gattile. Lì, successivamente, si cercherà loro casa.

 

4. Hai animali in casa? Come si comportano con "l'ospite"?

In casa con me vivono due gatte di circa 6 anni, Mirtilla e Belle (a cui da poco si è aggiunto un fratellone di 7 anni adottato dal gattile, Randy). Sono due gatte molto diverse. Mirtilla è legatissima a me perché l’ho presa che aveva due mesi, adora le coccole, è tranquilla e un po` spaventina.

Belle, invece, mi ha letteralmente scelta, arrivando nel mio giardino, incinta di 4 cuccioli e decidendo di partorire da me! Una vota dati in adozione i piccoli, lei è rimasta, dimostrandosi una gatta indipendente, ma che adora dormirmi addosso, giocherellona e molto territoriale.

Sono molto diverse, ma in comune hanno il fatto che non amano molto i loro simili: Mirtilla ne è spaventata e Belle caccia ogni gatto che invade il nostro territorio! Nonostante non siano socievoli, non hanno mai avuto problemi con i gatti che ho tenuto in stallo. Hanno capito che abbiamo una stanza che ogni tanto rimane chiusa per qualche ospite, ma sono tranquille e non dimostrano di esserne infastidite. A volte sono un po` curiose, ma per lo più indifferenti. Sicuramente fa la differenza che non abbiano quasi contatti con i mici che tengo in stallo, ma la separazione è anche una questione di sicurezza per loro e per i mici che arrivano, che potrebbero avere problematiche di salute o un sistema immunitario da proteggere. E` importante poi non cambiare troppo le abitudini e non far mai mancare loro le coccole e i momenti insieme, nonostante il tempo da dedicare al nuovo ospite.

Avevo un`altra gatta, Micia, adottata dal gattile, di 10 anni, e anche lei e` sempre stata tranquilla in presenza di nuovi mici in casa. Per quanto riguarda l`ultimo arrivato, deve ancora superare la prova dello stallo, ma considerato quanto si dimostra affettuoso con le sue sorelle, credo non ci saranno problemi in merito! Questo per dire che con i dovuti accorgimenti avere altri animali in casa non è un ostacolo per fare gli stalli, indipendentemente anche dal loro carattere.

 

5. Cosa ti gratifica maggiormente nel fare tutto ciò?

Come dicevo, l’aspetto più bello è la consapevolezza di aver aiutato una creatura che ne aveva bisogno. Un micio a cui serve uno stallo è sicuramente in difficoltà, per mille motivi diversi, e potergli dare cure e attenzioni, sapendo di aver fatto per lui la differenza, ripaga di tutto l’impegno e la preoccupazione che comporta prendersene cura.

 

6. È difficile separarsi dal gatto al momento dell'adozione? Perché?

Come dicevo, piango ogni volta che porto un micio in adozione o in gattile, quindi si, certo, è la parte più difficile del fare gli stalli, prendersi cura di un micio e poi vederlo andare via. So che è la cosa giusta, che non posso certo adottare tutti i mici che tengo in stallo!

 

7. Che consigli daresti ad una persona che vuole aiutare gli animali facendo stallo?

Proporsi per gli stalli è un’avventura impegnativa, ma bellissima, che consiglio davvero tanto! All’inizio è normale avere paura di non essere all’altezza. Io ero terrorizzata al pensiero di sbagliare qualcosa, ma come dicevo, con una conoscenza base del mondo gatto si riesce a gestire bene uno stallo. Inoltre non manca mai il supporto veterinario e quello delle volontarie più esperte a cui chiedere consiglio.

Per la paura di affezionarsi troppo e di non riuscire a lasciar andare il micio, io consiglio di provare e vedere come va. Credetemi, quando ci si trova di fronte a una cucciolata di cinque piccoli con mamma gatta, viene spontaneo ad un certo punto cercare loro una bella adozione!

Scherzi a parte, si riesce a gestire benissimo la propria emotività, con la consapevolezza del bene che si è fatto e che si potrà fare per il prossimo stallo.

 

8. Raccontaci uno stallo che ti è rimasto particolarmente nel cuore.

Dafne e Iside! Dopo due stalli in linea di massima senza grandi difficolta`, arrivano loro: due micette spaventatissime e arrabbiatissime! Per il primo mese non si sono fatte avvicinare, soffiavano e ringhiavano, sempre nascoste in un angolino della stanza in mezzo alle mie scarpe. Dedicavo loro molto tempo, tutti i giorni: erano in perfetta salute, ma volevo con tutto il cuore che iniziassero a fidarsi un pò di me. Piano piano, molto piano, Iside, che era la più arrabbiata, ma anche la più coraggiosa, ha iniziato ad avvicinarsi quando le allungavo qualche premietto.

Poi, con il gioco, sono riuscita catturare la sua attenzione, e dopo un paio di mesi entrambe non si nascondevano più al mio ingresso in stanza, stavano a distanza, ma giocavano tantissimo con me. Un giorno, indimenticabile, la svolta più importante: allungo come sempre una mano verso Iside e lei questa volta si lascia toccare. Senza soffiare nè ringhiare lei, senza respirare io, riesco a coccolarla un pò. Da quel momento, ha iniziato ad apprezzare sempre di più le coccole e ad avvicinarsi a me con tranquillità e curiosità.

Dafne non si lasciava ancora coccolare, ma giocava e si avvicinava con sempre maggiore coraggio. Ormai erano cresciute ed era arrivato il momento per loro di conoscere altri umani e trovare una famiglia, cosi sono entrate in gattile.

C’è voluto un po` di tempo affinché si ambientassero, ma ogni volta che andavo a trovare Iside la trovavo sempre più rilassata e soprattutto era diventata una gran coccolona! Ora Iside ha una splendida famiglia, la sua mamma è stata cosi gentile da invitarmi a casa loro e sta benissimo. Dafne è ancora in gattile, inizia ora ad apprezzare le coccole di qualche volontario e ogni tanto si fa prendere anche in braccio. Sono fiduciosa, prima o poi sarà pronta anche a lei ad andare a casa e a godersi tutte le coccole che merita. Loro sono state davvero una bella sfida, e il mio più grande orgoglio.

 

Grazie per il tempo che ci hai dedicato!

 

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Enpa Sezione Verona

 

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