STAGIONE VENATORIA
Grazie alla Legge 157 del 1992 tutti gli animali selvatici sono di proprietà dello Stato e nessun cittadino può disporne. Tranne i cacciatori, che godono di una specifica concessione statale chiamata licenza di caccia.
La caccia in Italia è consentita dalla 3° domenica di settembre al 31 gennaio di ogni anno, in base al calendario venatorio emesso da ogni Regione.
Tuttavia, può essere autorizzata anche al di fuori del calendario venatorio: è il caso delle preaperture, dei posticipi, della caccia di selezione o in deroga.
Chi pratica la caccia sostiene che si tratti di un’attività necessaria per ripristinare gli squilibri faunistici causati dagli esseri umani e per contenere i danni provocati dagli animali all’agricoltura.
La verità, invece, è che gli animali selvatici sarebbero sempre in perfetto equilibrio numerico con il territorio in cui vivono, se non intervenisse l’uomo con le sue attività, tra le quali la caccia è senza dubbio la più violenta.
Infatti:
- ogni anno si uccidono milioni di uccelli migratori che non hanno alcun impatto sulle attività umane;
- si allevano milioni di fagiani e lepri immessi sul territorio solo per essere uccisi a colpi di fucile causando così improvvisi squilibri faunistici che alterano profondamente il rapporto preda/predatore
- si uccidono le volpi, gli unici predatori che contribuiscono con efficacia al ridimensionamento numerico delle specie preda, riducendo gli impatti sull’agricoltura;
- per decenni sono stati immessi sul nostro territorio cinghiali molto più grandi e prolifici di quelli originari. Ora questi animali sono accusati di creare danni all’agricoltura, ma è evidente che la responsabilità diretta è di chi li vuole come facile bersaglio di caccia
LE ASSOCIAZIONI ANIMALISTE
Le associazioni animaliste si oppongono alla caccia, perché è un'attività crudele che causa sofferenza agli animali e danneggia l'ecosistema. Criticano le leggi che non solo consentono la caccia, ma la promuovono attivamente, minacciando specie protette, riducendo le aree naturali e facilitando pratiche come il bracconaggio. Le loro proposte includono l'abolizione della caccia, il rafforzamento della protezione per i selvatici e l'ampliamento delle aree protette.
Argomenti principali delle associazioni animaliste:
Opposizione alla caccia: Le associazioni la considerano una pratica anacronistica e crudele, in contrasto con i principi di tutela dell'ambiente e della biodiversità stabiliti anche dalla recente modifica dell'articolo 9 della Costituzione.
• Proposte contro le attuali leggi:
• Rigettano i progetti di legge che allentano le restrizioni, permettendo ad esempio la caccia notturna, su spiagge o in aree private senza regole.
• Si oppongono al rilascio di permessi di caccia in deroga per specie protette, come già avvenuto per fringuelli e storni, sostenendo che queste azioni aggirano la Direttiva Uccelli dell'UE.
• Sostengono che le sanzioni previste siano insufficienti a contrastare il bracconaggio e il traffico di animali selvatici.
• Proposte di legge di iniziativa popolare:
• Le associazioni hanno depositato proposte di legge per chiedere l'abolizione della caccia in Italia.
• Mirano ad aumentare le aree protette e vietare ai cacciatori l'accesso alle proprietà private.
• Propongono di rafforzare la tutela di specie come il lupo e l'orso.
• Preoccupazioni per l'impatto sociale e ambientale:
• Temono che la caccia non sia uno strumento per la gestione sostenibile della fauna, ma solo una giustificazione per aumentare le attività venatorie e favorire le lobby delle armi.
• Criticano le politiche governative che, a loro detta, promuovono la caccia e l'uso delle armi.
Clicca qui per leggere: Comunicato Stampa di Enpa Nazionale
I volontari ENPA Verona
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