IL GATTO NERO TRA ADORAZIONE E SUPERSTIZIONE
Spesso si pensa che l’attraversamento della strada di un gatto nero porti sfortuna ma questa superstizione è nata in passato e non è ovviamente presente in tutti i paesi del mondo. Presumibilmente in Italia questa credenza è nata nel medioevo quando le strade erano buie e non illuminate e visto che il gatto nero quando attraversava la strada non si vedeva, i cavalli che trainavano le carrozze ed i carri si spaventano ed imbizzarrivano causando pertanto incidenti.
Ripercorrendo la storia però si nota che non è sempre stato così: nell’Antico Egitto i gatti, indipendentemente dal loro colore, erano addirittura adorati perché considerati l’incarnazione della dea Bastet, protettrice della casa, della fertilità e della felicità. Addirittura l’uccisione di un gatto anche involontaria poteva costare la vita ed i gatti erano mummificati e sepolti con tutti gli onori.
Nel Medioevo in Europa però cambiò tutto: infatti in quell’epoca di paura e superstizione il gatto nero per il suo manto e per la sua natura indipendente e notturna venne associato alle tenebre, al male e all’ignoto. I gatti neri vennero associati alla stregoneria, visti come compagni delle streghe o addirittura streghe trasformate. Poi nel 1233 con la bolla “Vox In Rama” di Papa Gregorio IX furono identificati come servitori di Satana e questo porto ad una vera e propria caccia e alla loro uccisione di massa. L’assenza dei gatti però portò paradossalmente ad un aumento della popolazione dei topi che erano i principali portatori della peste e quindi alla diffusione della malattia che devastò l’Europa nel XIV secolo causando milioni di morti.
In altri paesi del mondo però il gatto nero è considerato un simbolo di buon auspicio.
Nel Regno Unito, per esempio, avere un gatto nero in casa è considerato segno di prosperità e si crede che porti fortuna alla sposa che ne riceve uno in regalo il giorno delle nozze. Inoltre i marinai britannici amavano avere un gatto nero a bordo delle proprie navi perché erano convinti che proteggessero le navi stesse durante le tempeste.
In Giappone si ritiene che il gatto nero tenga lontani gli spiriti maligni e per le donne single si dice che attiri pretendenti.
In Scozia si crede che l’arrivo di un gatto nero sulla soglia di casa porti ricchezza e prosperità
In Francia del Sud si ritiene che il gatto nero porti invece fortuna ai loro proprietari
In molti paesi del mondo esiste poi una credenza popolare per cui vedere un gatto nero il primo dell’anno porti fortuna per tutto l’anno.
Possiamo infine concludere che la psicologia spiega che le superstizioni nascono comunque da un bisogno umano di trovare un senso ed un controllo nel mondo incerto e quindi queste credenze possono portare anche a conseguenze reali e tristi come succede in Italia.
Infatti i gatti neri sono gli ultimi ad essere adottati nei rifugi e per combattere questo pregiudizio è stata istituita la giornata mondiale del gatto nero che si celebra il 17 novembre, un giorno scelto non a caso per esorcizzare la sfortuna associata sia al felino che al numero.
In questo giorno si celebra la difesa della dignità e della vita del gatto nero per sfatare questi pregiudizi e superstizioni che lo accompagnano ancora oggi e per ricordare che, come insegna la storia, la sfortuna non risiede nel colore del mantello ma negli occhi di chi la guarda. I gatti neri come tutti questi felini del resto sono dolci, fedeli e riconoscenti che sono le qualità che ce li fanno apprezzare come animali da compagnia.
I volontari ENPA Verona
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