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COLUMBIA

Ciao a tutti/e, io mi chiamo Columbia. Mi hanno chiamata così perché sono arrivata in gattile il giorno dell`anniversario della scoperta dell`America. Sono una bellissima giovane micia Maine Coon e vorrei raccontarvi la mia storia.

E` una mattina come tante altre quando vengo messa in un trasportino, da mani che mi sembrano amiche. Saliamo in macchina, probabilmente abbiamo un piccolo viaggio in programma. Ad un certo punto sento che la macchina rallenta ma non si ferma, e in un attimo io, nel mio piccolo trasportino, vengo buttata fuori, a terra. La macchina riparte e io non capisco, sono un po` ammaccata ma per fortuna sto bene. ''Stiamo" bene, perché io sono in dolce attesa, di cinque cucciolini. Quelle mani non potevano certo saperlo, altrimenti non ci avrebbero trattati cosi. O forse si? Forse siamo stati buttati via proprio perché sapevano e non volevano? Ho tanti pensieri in testa e un po` di paura, quando sento avvicinarsi dei passi e una signora dagli occhi gentili raccoglie il mio trasportino da terra. Non ho mai sentito la sua voce prima, ma capisco subito che mi sta dicendo parole dolci e rassicuranti.

Vengo accompagnata in un posto dove vedo tanti altri mici e capisco che dev`essere il gattile, la casa dei mici senza famiglia. Non capisco bene cosa ci faccio qui, ma vedo che mi preparano una gabbia spaziosa con tutto quello che mi serve. Oltre alla signora con gli occhi gentili conosco altri esseri umani, che mi coccolano e mi dicono che sono bellissima. Sento che queste persone mi vogliono già bene, ma percepisco anche una sensazione negativa che credo sia incredulità. Beh certo, io stessa non mi capacito ancora del perché sia stata gettata fuori dalla macchina cosi, figurati loro, che non conoscono la mia storia né il mio nome. Vedo che cercano qualcosa nel mio trasportino, forse un libretto sanitario o un biglietto, ma non trovano nulla. Accidenti, speriamo capiscano che oltre a me qui ci sono altri cinque piccoletti!

Passano i giorni e io inizio ad abituarmi a questa nuova casa. Conosco tante altre persone e da tutte ricevo coccole e cibo buono. Ho qualche problema di digestione, ma con tutto il pelo che mi ritrovo (come vi dicevo, sono una Maine Coon) e nel mio stato, non c'è da meravigliarsene. Mostro a tutti la mia pancina, per far capire la situazione.

Un giorno vengo accompagnata da un signore con il camice, anche lui mi sembra gentile. Mi fa qualche carezza e mi palpeggia un po’, capisco che sta cercando di capire come sto e come stanno i miei cuccioletti. Quando si diffonde la notizia che sono incinta, le persone del gattile diventano se possibile ancora più dolci e rassicuranti. Mi trovo bene con loro, dispenso coccole e fusa, anche se continuo a pensare al giorno in cui sono arrivata qui. Quel giorno non pensavo proprio che la mia vita sarebbe cambiata così drasticamente.

Una mattina sento che i miei cuccioli vogliono venire al mondo, è troppo presto accidenti e

infatti il mio primo piccino non ce la fa. Vengo portata in clinica dove si prenderanno cura di me e degli altri miei piccoli, mi dicono.

Dei momenti successivi ricordo poco, credo di essere stata addormentata perché mi sono svegliata ad un certo punto con qualche punto sul pancino e due cuccioletti al mio fianco. Gli altri due non hanno nemmeno percepito suoni o respiri dal mondo. Io so già che anche loro sono nati troppo deboli e piccini, ma apprezzo tanto tutte quelle persone che ce la mettono tutta e anche i miei due ultimi piccoletti, che hanno chiamato affettuosamente Puntino e Macchia, ci mettono tutta la loro forza, mangiano, piangono e cercano il mio calore. Purtroppo anche loro però non sopravvivono.

Adesso sono triste, anche se c’è chi si prende cura di me e non mi fa mancare nulla. Mi sento una mamma mancata, in cerca di quella tenerezza che mi è stata tolta nell`abbandono e che avrei tanto voluto dare ai miei cuccioli.

Spero che la mia storia faccia almeno riflettere, sulle conseguenze della non sterilizzazione e soprattutto dell`abbandono.


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