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COSA FARE SE TROVI UN GATTINO ABBANDONATO


Inizia la stagione dei cuccioli e non è raro imbattersi in cuccioli di gatto soli, senza la mamma. Con l’arrivo della bella stagione passiamo più tempo all’aria aperta ed è proprio durante questi momenti che puoi imbatterti nel miagolio disperato e inconfondibile di un gattino abbandonato…Cosa fare? E se non puoi tenerlo?

Nessun panico, ma sangue freddo! Con la nostra guida, potrai salvare la vita di questi meravigliosi pelosetti e garantire loro un'esistenza sana!

La prima cosa da fare è accertarsi che non ci sia mamma gatta. Potrebbe essersi assentata per cacciare e in tal caso i cuccioli non vanno assolutamente toccati. Accertati che non siano in pericolo e contatta le associazioni animaliste di zona per procedere al recupero di tutta la famigliola.

Se invece sei sicuro che il piccolo sia rimasto senza mamma o sia stato abbandonato, la prima cosa da fare è sicuramente recuperarlo! Non girarti dall'altra parte, perché sarebbe come abbandonarlo una seconda volta e lui andrebbe a morire di stenti. Prendilo con te, anche se non hai intenzione di tenerlo.

Mettilo in sicurezza in una stanza chiusa, es. in un bagno, un garage, una stanzetta, ecc. Non pensare che per salvare un cucciolo sia necessario avere una casa grande: un cucciolo lo si salva con il cuore e la sensibilità! Portalo al piu` presto dal veterinario che ti saprà dire l’età e come prendertene cura. Dagli del cibo e acqua (mai latte) e se mangia da solo, siamo ad un buon punto! Una volta accudito e rimesso in forma, puoi decidere di tenerlo, oppure, fare appelli di adozione nei negozi di animali, ambulatori veterinari o sui social e se non riesci a trovargli casa, contatta le associazioni animaliste del territorio. Abbi però pazienza perché, purtroppo queste sono spesso piene di cuccioli e non sempre possono prenderlo in carico subito, a volte bisogna aspettare che venga adottato un altro trovatello perché si liberi il posto per il micetto trovato. I volontari ti daranno consigli utili e, credici, appena possibile prenderanno il micino.

E se il gattino è tanto piccolo e non mangia da solo? Quella dell'allattamento potrà essere una nuova esperienza per te: allattare un cucciolo è un’esperienza di vita che non dimenticherai MAI.

Ecco le indicazioni fondamentali per allattare un micino Prima regola: portalo dal veterinario e poi contatta i volontari di rifugi della zona che, con la loro esperienza, ti forniranno preziosi consigli, non improvvisare o ascoltare fantomatici esperti.

- Preparazione del latte Utilizza latte artificiale in polvere per gattini che si trova nei negozi che vendono prodotti per animali. Tale preparato è specificatamente formulato per fornire ai piccoli i nutrienti bilanciati di cui hanno bisogno. Generalmente è sotto forma di polvere da miscelare con acqua (il dosaggio è indicato nella confezione) e va scaldato in un pentolino fino a raggiungere circa 28-30 gradi. È possibile controllare il grado di calore versando qualche goccia di latte sul polso, la bevanda dovrà essere tiepida. Il preparato in eccedenza andrà conservato in frigorifero e scaldato successivamente, non più di una-due volte.

​- Biberon o siringa senza ago?

Meglio il biberon perché più simile alla mammella materna e, a differenza della siringa, costringe al gattino a succhiare, gesto naturale per eccellenza. Inoltre aiuta a ridurre il rischio di ingestione accidentale del latte che può provocare il soffocamento per entrata del liquido nei bronchi.

ATTENZIONE: il micino va tenuto prono, cioè a pancia in giù appoggiato sulle zampe per ricreare la posizione naturale che assumerebbe se succhiasse il latte dalla mamma. Generalmente il biberon al momento dell’acquisto non ha la tettarella forata: per farlo, utilizza un ago sterile cercando di creare un buco non troppo largo; deve far uscire solo alcune gocce di latte. Il biberon va pulito alla fine di ogni poppata.

- Bisogni fisiologici Una volta terminato il pasto, bisognerà stimolare le naturali funzioni fisiologiche; per farlo occorre massaggiare la zona ano-genitale con un batuffolo di ovatta bagnato in acqua tiepida in modo da imitare la lingua calda di mamma gatta. La pipì verrà subito, mentre la cacca bisognerà avere un po' più di pazienza. Attenzione a non strofinare con troppa forza per non irritare la zona.

​- Quante volte deve mangiare? Nelle prime due settimane, il gattino va allattato ogni 2-3 ore durante il giorno e ogni 4 ore la notte; tra i 15-20 giorni di vita va allattato ogni 4 ore di giorno e 5 durante la notte; a venti giorni di vita, le poppate possono essere distanziate di 5 ore di giorno e 6-7 di notte. A un mese di vita, inizia lo svezzamento e si può iniziare a sciogliere un cucchiaino da caffè di omogenizzato alla carne nel latte, poi due cucchiaini, successivamente tre e infine passare all’omogenizzato diluito con un po' d’acqua, intorno ai 40 giorni di vita. L’ultimo passaggio è l’omogeneizzato vero e proprio, il cibo umido per kitten e le crocchette che troverai nei pet shop. Se il gattino dopo mangiato si addormenta beato, significa che ha mangiato in giusta quantità, altrimenti si lamenterà di continuo: in questo caso dagli ancora latte e se continua a lamentarsi portalo dal veterinario per un controllo.

​- Temperatura corporea Quando il gattino recuperato è molto piccolo, dargli solo da mangiare non è sufficiente per la sua sopravvivenza, infatti fino a circa due settimane dalla nascita il micino non è assolutamente in grado di regolare la sua temperatura. Se non riscaldato, va incontro a ipotermia. Occorre allestire una cassetta o un trasportino con dentro una coperta di lana e utilizzare una borsa di acqua calda o meglio ancora un termoforo o una coperta termica acquistabile in farmacia o parafarmacia.

Ed eccoci alla fine della nostra guida!

Sappiamo che all'inizio avrai un po’ di ansia e sarai preoccupato, ma nel giro di qualche giorno diventerai più sicuro ed esperto e noi ti assicuriamo che vedere crescere il micino di giorno in giorno, assistere al momento in cui apre gli occhi e impara a riconoscere la tua voce non ha prezzo! Ti emozionerai ogni volta che lo vedrai succhiare il latte e strillare per l’impazienza di mangiare.








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